Paolo Grimaldi fin dalla più tenera età assapora il fascino dell’arte grazie a suo padre, editore di libri d’arte e di preziose monografie dei grandi Maestri dell’Ecole de Paris. Egli porta con sé il giovane Paolo nei suoi viaggi in Europa, negli studi degli artisti e nei musei, educando la sua sensibilità all’Arte.
Inizia così per Grimaldi un genuino amore per il disegno, copia e copia Andrea del Sarto, detto “Andrea senz’errori” per la sua perfezione, il Perugino, il Durer per le sue incisioni.
Il suo visitare le città medioevali, il suo tracciare i percorsi ideali d’arte di Pinturicchio, Giotto, Piero della Francesca, dei Lorenzetti, il suo elaborare alcune composizioni architettoniche dove memoria e sogno convivono con la realtà e l’apparenza, fa sì che egli forgi il suo immancabile stile, caratterizzato dall’uso della foglia oro, ad abbellire queste costruzioni che svettano e che vogliono farci tendere verso l’alto, come un contatto con il divino.